PLATONE
Platone è considerato uno dei massimi pensatori di tutti i tempi, a cui dobbiamo l'elaborazione di gran parte dei temi, dei concetti e del lessico della filosofia.
Nato da una delle più importanti famiglie di Atene (Aristofane, Perictione), Platone era destinato all'impegno politico-amministrativo, un'ambizione che viene però soffocata dalla profonda delusione di fronte alla giustizia e alla corruzione che osserva nei vari governi. L'evento che più di altri concorre alla formulazione di un giudizio così duro è senza dubbio la condanna di Socrate da parte del tribunale nel 399 a.C., un fatto che da un lato rappresenta la sconfitta di ogni aspirazione alla giustizia, dall'altroalimenta nell'animo del pensatore la volontà di promuovere una rinascita spirituale attraverso una riflessione filosofica in grado di orientare la società verso il bene.
Avrebbe partecipato a tre spedizioni militari, durante la guerra del Peloponneso, a Tanagra,a Corinto e a Delio, dal 409 a. C. al 407 a.C. anno in cui, conosciuto Socrate, avrebbe distrutto tutte le sue composizioni poetiche per dedicarsi completamente alla filosofia.
E' proprio la figura di Socrate,infatti, a rappresentare per Platone una speranza e un modello,perchè, nel vuoto di incertezze a cui ha condotto il relativismo dei sofisti, egli si è adoperato per un rinnovamento etico dell'uomo, improntato alla virtù e alla giustizia.
Secondo Platone, la crisi sociale e politica del suo tempo è l'espressione di una crisi più profonda, che riguarda l'intera esistenza umana. L'ingiustizia, per lui, non è che il sintomo della scissione tra politica e saggezza.
Platone matura la convinzione che una riforma esistenziale e politica debba muovere innanzitutto dalla filosofia: soltanto quest'ultima è in grado di condurre a nuove e solide certezze intellettuali, sulla cui base edificare un rinnovato modello di società ordinata e giusta.
Nato da una delle più importanti famiglie di Atene (Aristofane, Perictione), Platone era destinato all'impegno politico-amministrativo, un'ambizione che viene però soffocata dalla profonda delusione di fronte alla giustizia e alla corruzione che osserva nei vari governi. L'evento che più di altri concorre alla formulazione di un giudizio così duro è senza dubbio la condanna di Socrate da parte del tribunale nel 399 a.C., un fatto che da un lato rappresenta la sconfitta di ogni aspirazione alla giustizia, dall'altroalimenta nell'animo del pensatore la volontà di promuovere una rinascita spirituale attraverso una riflessione filosofica in grado di orientare la società verso il bene.
Avrebbe partecipato a tre spedizioni militari, durante la guerra del Peloponneso, a Tanagra,a Corinto e a Delio, dal 409 a. C. al 407 a.C. anno in cui, conosciuto Socrate, avrebbe distrutto tutte le sue composizioni poetiche per dedicarsi completamente alla filosofia.
E' proprio la figura di Socrate,infatti, a rappresentare per Platone una speranza e un modello,perchè, nel vuoto di incertezze a cui ha condotto il relativismo dei sofisti, egli si è adoperato per un rinnovamento etico dell'uomo, improntato alla virtù e alla giustizia.
Secondo Platone, la crisi sociale e politica del suo tempo è l'espressione di una crisi più profonda, che riguarda l'intera esistenza umana. L'ingiustizia, per lui, non è che il sintomo della scissione tra politica e saggezza.
Platone matura la convinzione che una riforma esistenziale e politica debba muovere innanzitutto dalla filosofia: soltanto quest'ultima è in grado di condurre a nuove e solide certezze intellettuali, sulla cui base edificare un rinnovato modello di società ordinata e giusta.
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