PITAGORA

A Crotone venne a stabilirsi Pitagora e vi fondò una nuova scuola filosofica, La Fratellanza Pitagorica, un' associazione politico - religiosa di carattere aristocratico, molto diversa da quella di Mileto, soprattutto per la sua atmosfera quasi sacrale.
Pitagora era infatti venerato dai suoi seguaci come una divinità.
Molti caratteri della scuola pitagorica fanno pensare a una setta religiosa, in cui venivano seguite regole ascetiche. I discepoli si distinguevano in acusmatici, ai quali era imposto il silenzio e una rigida disciplina di comportamento; e matematici, i quali potevano fare domande ed esprimere opinioni personali e ai quali venivano rivelate le dottrine più impegnative del maestro. Tali aspetti si affiancano a elementi di eccezionale modernità pe quel tempo, come ad esempio l'accettazione della donna e la loro partecipazione alle attività e allo studio.
Le dottrine fondamentali dei pitagorici erano:

- la DOTTRINA DELL'ANIMA
-la DOTTRINA DEL NUMERO

Pitagora non era mosso tanto dalla curiosità per i fenomeni naturali, quanto al desiderio di tracciare una via di purificazione per l'anima, concepita come un principio divino e immortale imprigionato nel corpo per una colpa originaria. Si tratta di una dottrina ripresa dall'orfismo, un movimento religioso diffuso in Grecia, che si aspirava al mitico poeta Orfeo il quale, era disceso nel mondo dei morti per riportar tra i vivi la moglie di Euridice. Gli orfici ritenevano che, dopo la morte, l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino all'espiazione delle proprie colpe. Era però possibile interrompere questo lungo ciclo attraverso pratiche o riti di purificazione.
La ricerca di Pitagora si concentra nello studio dei mezzi per ottenere la liberazione dell'anima dalla vita materiale; tali strumenti sono da lui individuati in una prassi di vita ascetica, che implica l'obbedienza a precetti molto severi.


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